Vincenzo Russo, Le imperfezioni dell’anima, Guidonia (Rm), Caletti 2010
Desiderio di confidenza, senso di irrealizzazione, smarrimento di fronte all’incognita del futuro caratterizzano la raccolta di poesie di Vincenzo Russo: «Vivo una sequenza / di giorni immobili e grigi / ho dimenticato / il ricordo di un albero / e incontaminati prati / dove ero solito tuffarmi / da bambino». Le percezioni sentimentali risentono, pertanto, di una sottile malinconia che si riflette sui paesaggi, sui ricordi, sulla natura e sulle persone, che nella loro struggente bellezza lasciano nell’anima una percezione di irrisolto: «Cos’è la vita? / Un perenne ricordare / le cose care lasciate a riposare / un perenne rimpiangere le vanità». E così in un perpetuo rincorrersi di fascino e di delusione, di tentativi e di rinunce, di speranze e scoraggiamenti, di sogni e di rimpianti si gioca il destino di un’anima che invano cerca la felicità (G. L.).
Desiderio di confidenza, senso di irrealizzazione, smarrimento di fronte all’incognita del futuro caratterizzano la raccolta di poesie di Vincenzo Russo: «Vivo una sequenza / di giorni immobili e grigi / ho dimenticato / il ricordo di un albero / e incontaminati prati / dove ero solito tuffarmi / da bambino». Le percezioni sentimentali risentono, pertanto, di una sottile malinconia che si riflette sui paesaggi, sui ricordi, sulla natura e sulle persone, che nella loro struggente bellezza lasciano nell’anima una percezione di irrisolto: «Cos’è la vita? / Un perenne ricordare / le cose care lasciate a riposare / un perenne rimpiangere le vanità». E così in un perpetuo rincorrersi di fascino e di delusione, di tentativi e di rinunce, di speranze e scoraggiamenti, di sogni e di rimpianti si gioca il destino di un’anima che invano cerca la felicità (G. L.).
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